Speriamo non si tratti dell'ennesimo imbroglio
Il PLI esprime la forte preoccupazione, che quanto deciso oggi sul “Pareggio di bilancio” e sulla “abolizione delle provincie” dal Consiglio dei Ministri si limiti ad un mero annuncio poichè entrambe le misure vanno approvate con legge Costituzionale, il cui iter potrebbe essere tanto lungo da non arrivare alla conclusione prima della fine dell’attuale, pericolante legislatura. Infatti il Governo, incalzato dall’Europa e dalla drammatica situazione economico finanziaria, con i connessi, gravi sussulti della Borsa degli ultimi giorni, si è visto costretto a superare i ocntarsti durati molti mesi al propio interno. Entrambe le iniziative costituiscono ultra-decennali battaglie liberali, che finora non hanno mai trovato l’ascolto dovuto. L’ enorme debito pubblico accumulato è conseguenza della politica di “deficit-spending” perseguita per troppi anni e parzialmente compensata, da un appesantimento del carico fiscale, che ha al raggiunto una soglia insopportabile.
Non possiamo non ricordare che l’obiettivo del pareggio di bilancio ed il suo raggiungimento, fu opera del liberale Quintino Sella, durante la stagione più felice del Governo dell’economia e nella storia dello Stato italiano.
L’abolizione delle Provincie, alla quale fino a ieri si sono opposte le varie lobby, partiti, gruppi di interesse e tra questi, in primo luogo la Lega Nord, era prevista sin dall’istituzione delle Regioni e sulla loro soppressione condusse una battaglia memorabile Giovanni Malagodi.
Spetterebbe quindi ad un’opposizione, che appare ferma e inconcludente, sfidare la maggioranza, dichiarando la propria pronta disponibilità ad una immediata e bipartisan approvazione di tali riforme, che, in tal modo, nell’arco di un semestre al massimo, potrebbero divenire leggi dello Stato, dando respiro alla finanza pubblica.
Il PLI vigilerà per evitare che possa perpetuarsi l’ennesimo imbroglio, che danneggerebbe irrimediabilmente l’immagine del Paese nel contesto internazionale.