Siamo di fronte ad uno stallo istituzionale e politico senza precedenti

“Il Movimento Cinque stelle ha annunciato che non intende fare accordi con nessuno – afferma Stefano de Luca – Segretario Nazionale del Partito Liberale Italiano, pertanto, voterà propri candidati per le presidenze di Camera e Senato. Se si intendesse dar loro uno di questi ruoli istituzionali – precisa de Luca- gli altri gruppi parlamentari dovrebbero votare per il candidato M5S, al di fuori di ogni intesa.

Da parte su il PD, alla Camera, grazie al sostanzioso premio di maggioranza, che gli ha assicurato trecentoquaranta deputati, potrà, da solo, eleggere il Presidente, ma al Senato, dovrà scegliere se votare al buio un candidato, quello  di Grillo, o trattare con il PDL.

Tuttavia questo ultimo partito è considerato intoccabile, per le vicende giudiziarie del proprio leader. Pertanto il PD non intende dialogare con esso per gli incarichi istituzionali, ma, a maggior ragione, per formare una coalizione di Governo, anche tecnica o comunque con un programma ed un orizzonte temporale limitati.

L’assurdità di una simile situazione – prosegue il Segretario del PLI – è determinata dall’intervento a gamba tesa di un altro potere dello Stato, quello giudiziario, che, con un attacco concentrico, livoroso e incalzante, intende colpire pesantemente Silvio Berlusconi, in modo da delegittimare, insieme a lui, il movimento che egli guida. L’obiettivo è quello di restringere ulteriormente i margini di agibilità democratica, già resi molto difficili da un risultato elettorale certamente anomalo.

Un partito che rappresenta circa un terzo del Parlamento (il M5S) non vuol fare accordi con nessuno, Un altro, maggioritario alla Camera e che conta un terzo al Senato, (il PD) per timore di essere attaccato e perdere altri consensi a sinistra, si rifiuta di dialogare con quello che rappresenta il rimanente terzo (il PDL). Risultato: sarà impossibile eleggere il Presidente del Senato, salvo che, sul candidato del M5S, non richiesti e forse non graditi, non giungano i voti del PD, ma soprattutto sarà assolutamente impossibile formare una maggioranza di Governo, anche di tipo transitorio e con un programma limitato.

Gli italiani, che hanno, liberamente, scelto i propri rappresentanti in Parlamento, avevano proprio intenzione di dare un terzo di voti, e quindi la connessa rappresentanza ad un movimento, che non intendeva dialogare con nessuno, per contribuire così gravemente alla ingovernabilità del Paese?

Può – si chiede de Luca – in modo così pressante e determinate, influire l’Ordine Giudiziario nelle decisioni politiche, tanto da costringere, attraverso una sorta di assalto processuale al relativo Capo, alla esclusione da ogni accordo, un partito che rappresenta un terzo degli elettori, per il timore di una alleanza con una forza, considerata inquinata dalla immoralità?

Tutto questo in un Paese normale potrebbe avvenire?

Per evitare ogni dubbio su un eventuale intento persecutorio, non sarebbe il caso di approvare, in un giorno, una norma, questa si ad personam, per bloccare fino alla fine della legislatura, ovviamente sospendendo la prescrizione,  i processi contro Berlusconi?

La democrazia parlamentare  -conclude il Segretario del PLI – per poter correttamente funzionare, dovrà pur trovare strumenti per difendersi da un potere giudiziario così invadente e che intende interferire in maniera tanto pervasiva nell’ambito delle libere scelte del potere legislativo.”

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