
Si costituisce una componente liberal all’interno del PLI
Cara redazione del sito PLI,
sta prendendo forma all’interno del PLI un’area Liberal che sarà ampiamente riconoscibile e autonoma ma, nello stesso tempo, perfettamente integrata con il resto del movimento. Il PLI, in quanto unico movimento liberale italiano, deve obbligatoriamente contenere tutte le espressioni della cultura liberale e liberal-democratica (liberale, repubblicana, ambientalista, laica, liberal-sociale). Questa componente dovrà cercare e trovare una collocazione ben precisa senza mai considerarsi un’area di “seconda classe”, dovrà mantenersi aperta al dialogo senza dimenticare gli ideali che rappresenta.
I – Liberal PLI – è questo il nome scelto, crede fortemente nel valore costituzionale della laicità dello Stato il quale deve garantire la massima libertà, eguaglianza e rispetto a tutti i cittadini; noi Liberal siamo consapevoli che c’è una forte richiesta di modernizzazione del Paese da parte delle generazioni più giovani che passa necessariamente dalla garanzia di libertà per la ricerca scientifica e tecnologica e dal riconoscimento dei diritti civili, nessuno escluso, dei cittadini. Siamo consapevoli che occorre mettere in evidenza il tema della sicurezza da parte dei cittadini dai fenomeni di criminalità che negli ultimi anni affliggono le grandi città ma anche i piccoli comuni. C’è bisogno di regolamentare il flusso degli immigrati clandestini contrastando le politiche che hanno facilitato l’entrata indiscriminata degli extracomunitari. C’è necessità di garantire ai cittadini la ricerca di una condizione sociale complessivamente più stabile e certa, cercando delle soluzioni attuali alla disoccupazione endemica. Occorre creare un comitato che studi soluzioni futuribili per consentire di mantenere la competitività del commercio e dell’artigianato nel prossimo futuro e va verificata quanto prima una forma di reddito di cittadinanza da sperimentare poiché con l’avanzare dei grandi player internazionali del commercio (Esempio Amazon), la informatizzazione di terza generazione e la robotizzazione estrema delle aziende nel giro di qualche anno si avranno delle forti instabilità occupazionali. Va avviata al più presto una campagna politica nazionale per la legalizzazione della canapa curativa e ricreativa sulla falsa riga di quanto già accaduto in molti stati dell’America del nord, in Canada, Spagna, Olanda, Portogallo, Repubblica Ceca perché questo riconoscimento di un diritto fondamentale del cittadino ha portato benefici enormi all’economia: in tutti gli stati americani dove si è optato per questa soluzione le entrate della tassazione sulla vendita hanno perfino consentito di restituire molti milioni di dollari alla comunità.
Il PLI è a un bivio cruciale: o compie un balzo in avanti, un colpo di reni inclusivo che gli dia la possibilità di affermarsi come nuova forza dalle idee che guardano al futuro, o soccombe di fronte alle altre forze politiche. Il PLI questa volta non deve avere paura di affrontare nuovi temi politici (diritti civili, reddito di cittadinanza, politiche di sviluppo economico, legittima difesa, durissimo contrasto dei clandestini ) ma deve essere pronto a sfidare i competitori su tutta la linea programmatica. Tanto più che, a pensarci bene, nessuno può spaziare su temi cosi trasversali, nemmeno il M5S, che è diventato il primo partito d’Italia, ha così tante frecce al suo arco.
Come simbolo dei LIBERAL PLI si è scelto di adottare la scritta rossa LIBERAL su sfondo bianco da apporre obliquamente sopra il simbolo del PLI e tutte le iniziative che verranno organizzate saranno sempre denominate Liberal PLI. È già stata creata una pagina su Facebook e una su Twitter con 4700 follower nella prima e oltre 2.000 nella seconda.
( gli indirizzi sono: https://twitter.com/LiberalPli — https://www.facebook.com/PartitoLiberale/ ) e presto sarà avviato anche il sito con il nome di liberalpli.it.
Supportando ideologicamente questa iniziativa si potranno senz’altro ottenere dei risultati impensabili a iniziare dagli esperimenti che vorremo fare in Emilia Romagna presentando, alle prossime elezioni amministrative, il simbolo del PLI. Occorre però che ci si curi di non affossare il tentativo. Purtroppo nel PLI, come sappiamo abbastanza bene, ci sono alcuni signori che non vogliono consentire l’avvio di un’area realmente liberal all’interno del PLI. Non si è mai capito per quale motivo queste persone agiscono per ostacolare l’attività liberal, forse pensano, ingenuamente, che possa far perdere dei voti. In realtà, andando a vedere cosa succede nei paesi europei o internazionali, ci si accorge che gli unici movimenti liberali che hanno avuto dei consensi importanti da parte dei cittadini, e che in alcuni casi governano, sono i movimenti liberali che guardano in modo diretto alla loro sinistra e che utilizzano sempre l’appellativo di Liberal e le cui politiche sono oggettivamente Liberal-Sociali. E questo, sia ben chiaro, non gli impedisce di allearsi alla destra conservatrice: divenendo così perfettamente complementari.
Questo è un tentativo di coniugare all’interno di un’unica forza politica varie anime indipendenti per perseguire una finalità unitaria: riconquistare l’elettorato liberale, social-liberale e liberal.
Un saluto a tutti quanti.
Augusto Tagliati.