Regionali Lazio, Palumbo (PLI):“Firme dimezzate, voto a rischio”
Comunicato di Enzo Palumbo, presidente Consiglio nazionale del Partito Liberale Italiano
“Sembra corretta la recentissima decisione del Tar Lazio che ha ammesso alcune liste corredate dalla metà delle firme prescritte in via ordinaria per le elezioni regionali”. Lo afferma Enzo Palumbo, presidente del Consiglio nazionale del Partito Liberale Italiano.
“E ciò – continua – perché il decreto con cui si dà atto dello scioglimento del Consiglio a seguito delle dimissioni del presidente Marrazzo, porta la data del 29 ottobre 2009 ed è stato pubblicato il 7 novembre 2009, e quindi ben prima di 120 giorni rispetto alla scadenza naturale del Consiglio, con conseguente applicabilità dell’art. 1, comma 3, ultimo periodo, della L. 43-1995, recepita dall’art. 1, comma 2, della L.R. 2-2005, che dimezza il numero minimo (ma non quello massimo) delle sottoscrizioni necessarie per presentare una lista.
A questo punto si pone il problema di quei partiti che – confidando nelle istruzioni della Regione, (non le ho viste, ma immagino che ci siano) che prescrivevano la raccolta del numero minimo ordinario di firme – non hanno presentato la propria lista perché non avevano raggiunto quel numero minimo, ora rivelatosi non necessario.
Alla luce della decisione del TAR Lazio, che ha fatto chiarezza sul punto, chi (come il PLI del Lazio) si è trovato in queste condizioni potrebbe chiedere la sospensione del procedimento elettorale e la riapertura dei termini per il deposito della propria lista, salva restando la facoltà di contestare a posteriori la validità delle elezioni per essersi il procedimento elettorale svolto sulla base di un presupposto (la necessità del numero ordinario di firme) rivelatosi errato solo quando i termini per la presentazione erano ormai scaduti.
Se queste elezioni-farsa non vengono fermate subito, con un provvedimento d’urgenza emesso in competente sede, il prossimo Consiglio Regionale potrebbe avere vita breve.