Regionali Lazio, De Luca: “Cambiare una legge che colpisce i partiti più piccoli”
“Noi del Partito Liberale Italiano, pur contestando con molta determinazione una legge elettorale concepita in modo tale che esclude e vessa le forze politiche minori che sono fuori dalle istituzioni, riteniamo anche che chi abbia elaborato la norma allo scopo di mortificare gli altri, viene colpito e non può che rimanere escluso. Così come, fra l’altro, successo al PLI, che a causa della mancata autenticazione su poche firme, sì è astenuto dalla presentazione della lista.”. Lo dichiara Stefano de Luca, segretario nazionale del PLI, a proposito della vicenda che vede escluse nel Lazio sia la lista del Popolo della Liberta che il listino della candidata presidente, Renata Polverini.
“Sarebbe quindi un atto gravissimo – aggiunge – se la magistratura, con una decisione che apparirebbe imparziale e ingiusta, dovesse riammettere le liste del PDL che sono state escluse. Ad ogni modo noi non possiamo non riconoscere la valenza politica di quanto è stato espresso dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il quale ha invitato a garantire la correttezza democratica sostanziale dell’espressione elettorale. Quello del Capo dello Stato è la richiesta esplicita di consentire a tutti i partiti di prendere parte alla competizione elettorale e di superare tutti i formalismi”.
“La situazione che si è venuta a creare – dice ancora il numero uno del PLI – dimostra una volta di più l’urgente necessità di mettere mano a una riforma complessiva dei meccanismi elettorali, al fine di stabilire regole uguali per tutti. In secondo luogo, per quanto riguarda la regione Lazio, dal momento che lo scioglimento del Consiglio regionale è avvenuto in modo diverso da quello delle altre regioni in conseguenza dell’imprevedibile uscita di scena del presidente Piero Marrazzo, se l’atto che ha sciolto il Consiglio e indetto le elezioni non possa essere considerato valido perché al di fuori dell’ordinaria amministrazione, a nostro avviso potrebbero rivelarsi dei profili che consentano al Parlamento un intervento legislativo, possibilmente con un consenso trasversale, che annulli l’indizione della prevista tornata elettorale. La sola via percorribile, insomma, è quella che venga nominato per un breve periodo un commissario, in modo – conclude de Luca – da stabilire nuove votazioni in un lasso di tempo molto breve e da garantire la partecipazione di tutti compreso, naturalmente, il Partito Liberale”.
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