Regionali, de Luca: “Denunciata alle Procure italiane l’invalidità delle firme”
“Il Partito Liberale Italiano ha denunciato presso le varie procure della Repubblica italiane, il fatto che tutti, o comunque la maggior parte, dei cosiddetti listini del candidato presidente, come per altro anche tutte, o ancora la maggior parte, delle liste dei candidati dei vari partiti in corsa alle prossime elezioni regionali, sono affette da assoluta invalidità”. Lo comunica Stefano de Luca, segretario nazionale del PLI. “In sostanza – dice ancora de Luca – non è ammissibile che i partiti maggiori si mettano d’accordo su uno scambio di sottoscrizioni, più o meno anche con l’avallo della magistratura. Quindi quello che va fatto urgentemente è varare una nuova legge, che sia dignitosa e non penalizzante, stabilendo un rinvio di un paio di mesi delle consultazioni ed eliminando l’obbligo della raccolta delle firme. La nostra idea è quella di fissare una cauzione simbolica che i singoli partiti pagherebbero nel caso non raggiungano la percentuale di voti prefissata. E’ evidente – scrive de Luca nella notificazione – che nell’occasione sono state commesse una serie di falsità in atti elettorali destinati a fare pubblica fede, che appaiono perseguibili e punibili, in termini di specialità, ai sensi delle leggi vigenti in materia elettorale (art. li 86 e segg. del DPR 570/1960, come richiamati dalla L. 108/1968), o comunque, in via generale, ai sensi del codice penale (libro II, titolo VII, capo III)”. “Sono di dominio pubblico – sostiene nella denuncia – le vicende che hanno accompagnato in questi giorni la presentazione delle liste e/o dei listini dei candidati per le elezioni nelle regioni a statuto ordinario. E’ anche noto che per la presentazione delle liste finalizzate o comunque collegate a ciascun candidato alla presidenza della Regione (cosiddetti listini) è necessario depositare presso ogni ufficio elettorale centrale il relativo elenco, debitamente compilato col nome dei candidati nell’ordine prescelto, col corredo di un numero variabile di firme di presentazione autenticate nelle forme di legge. Nel corso delle vicende che hanno interessato le Regioni Lazio e Lombardia è emerso su tutti gli organi di stampa che i listini in questione sono stati definiti solo nell’immediatezza della scadenza del termine per la loro presentazione”. De Luca scrive inoltre che “la medesima metodologia è stata adottata in
tutte le altre competenti sedi regionali (cfr., per tutte, la dichiarazione del candidato presidente della regione Campania, che ha fatto riferimento all’inserimento fraudolento di una candidatura a lui del tutto ignota). Ciò significa – sostiene sempre il numero uno del PLI – che quasi tutte (se non tutte) le firme di presentazione dei c.d. listini sono state apposte nel momento in cui le candidature non erano state ancora formulate e quindi su moduli in bianco, poi tardivamente e abusivamente riempiti ad iniziativa dei promotori di ciascun listino, senza che i presentatori, all’atto della loro firma, potessero avere contezza dei candidati che essi dichiaravano di volere presentare. E’ del pari un fatto assolutamente notorio, emerso a seguito delle polemiche di stampa occasionate dalla mancanza o insufficienza dei cosiddetti autenticatori, che blocchi di moduli con firme di presentazione già autenticate sono transitati da un partito ad un altro nell’imminenza della presentazione delle liste e/o dei listini, e ciò al fine di favorire quei partiti che avevano incontrato qualche particolare difficoltà nella raccolta delle firme”. “Con questa denuncia – conclude de Luca – chiedo che vengano accertati e perseguiti tutti i reati che potrebbero emergere, previo sequestro di tutte le liste e dei cosiddetti listini di candidati e di tutti gli elenchi di presentatori che apparentemente le corredano, e previa adozione di tutte le cautele necessarie perché i reati eventualmente consumati possano essere portati ad ulteriore compimento e per evitare che gli eventuali autori ne conseguano il frutto”.