Passa lo straniero ovvero il fisco anti-italiano

Gli imprenditori italiani si lamentano spesso per il sistema fiscale italiano, che li penalizza nei confronti dei loro concorrenti stranieri. Per aiutarli, il governo ha pensato bene di concedere privilegi fiscali … SOLO AGLI IMPRENDITORI STRANIERI !  Infatti,nel sito del Ministero dell’economia e delle finanze è comparsa la bozza di un decreto recante “Disposizioni di attuazione dell’articolo 41 del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 22, in materia di regime fiscale di attrazione europea”.
Ecco il testo dell’art. 41:
1. Alle imprese residenti in uno Stato membro dell’Unione Europea diverso dall’Italia che intraprendono in Italia nuove attività economiche, comprese quelle di direzione e coordinamento, nonché ai loro dipendenti e collaboratori, per un periodo di tre anni, si può applicare, in alternativa alla normativa tributaria italiana, la normativa tributaria statale vigente in uno degli Stati membri dell’Unione Europea. A tal fine, i citati soggetti interpellano l’Amministrazione finanziaria (omissis)
1-bis. Le attività economiche di cui al comma 1 non devono risultare già avviate in Italia prima della data di entrata in vigore del presente decreto e devono essere effettivamente svolte nel territorio dello Stato.
2. Con decreto di natura non regolamentare del Ministero dell’economia e delle finanze sono stabilite le disposizioni attuative del presente articolo.
Questa stupefacente disposizione, che non mi pare abbia avuto il debito risalto a suo tempo, ha lo scopo dichiarato di attirare investimenti esteri (ma solo dell’Unione Europea), concedendo privilegi fiscali consistenti SOLO AGLI INVESTITORI STRANIERI DELL’UNIONE EUROPEA, evidentemente a danno dei concorrenti italiani (e anche, evidentemente, ai concorrenti stranieri di altri paesi), che se ne trovano pesantemente svantaggiati. Ciò è certamente contrario all’interesse dei cittadini e allo spirito della Costituzione. Sicuramente contraria anche alla lettera della Costituzione è la parte che prevede privilegi fiscali per i dipendenti e i collaboratori, italiani o stranieri.

Mario Rampichini, Consigliere Nazionale del PLI

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