Ora tagli alla spesa pubblica e liberalizzazioni!
Suggeriamo ai Presidenti di Camera e Senato, che si sono impegnati a rivedere l’ammontare delle indennità parlamentari di fissarle nell’esatto importo degli stipendi dei crociati Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo, chiedendo al Corriere della Sera, riservatamente e senza violazione della privacy, di far conoscere l’entità annuale delle complessive retribuzioni dei due giornalisti che si sono specializzati nel ruolo di quotidiani amplificatori degli abusi della Casta. Ovviamente identico limite massimo annuale va imposto a tutti gli incarichi di carattere pubblico. Sarebbe infatti contraddittorio che magistrati, alti burocrati dello Stato, compresi quelli delle Camere, componenti delle Authority, nonché manager di aziende pubbliche, possano ricevere un trattamento economico superiore a quello dei membri dell’Organo costituzionalmente più importane della Repubblica, che è il Parlamento. I cittadini comuni chiamati a compiere enormi sacrifici con i nuovi aggravi del carico fiscale, non potrebbero tollerare la permanenza di aree di privilegio così evidenti.
Inoltre, attendiamo con fiducia che il Presidente Monti, oltre alla urgente vendita di quote significative del patrimonio immobiliare pubblico e superando le inaccettabili resistenze delle corporazioni, proceda, con decreto legge, alle privatizzazioni e liberalizzazioni, sia nelle attività professionali, sia nelle partecipazioni delle aziende di Stato, centrali e territoriali. Allo stesso tempo, e fino alla completa liberalizzazione nelle società per azioni a prevalente capitale pubblico, dovrà essere limitato il numero dei consiglieri di amministrazione ad un massimo di tre componenti. Quelle di minore entità e le Srl dovranno avere un amministratore unico. Il ricavato di tali risparmi dovrà essere interamente destinato alla riduzione del debito pubblico, con conseguente alleggerimento degli interessi che lo Stato è costretto a pagare sulla complessiva massa debitoria.
Sempre con il decreto sviluppo potrebbe essere vietata, salvo casi di motivata e straordinaria necessità, la nomina di consulenti a qualsiasi titolo nella Pubblica Amministrazione, dimezzato il numero degli assessori comunali ed accorpati tutti i Comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti.
Il provvedimento finalizzato alla crescita, infine, dovrebbe prevedere la detassazione degli utili reinvestiti ed una fiscalità di vantaggio per le regioni meridionali, allo scopo di rilanciare l’occupazione con conseguente incremento dei consumi. Un tale provvedimento non comporterebbe alcuna perdita per le entrate fiscali, trattandosi di nuova materia imponibile, che anzi, attraverso l’espansione delle vendite, assicurerebbe nuove entrate.
Tratto da Rivoluzione Liberale