Occhio per occhio

È certo un film horror, ma no, succede davvero, la tomba di Torquemada, il più sadico degli inquisitori, si sta rigonfiando, esplode, il suo spirito redivivo prende forza e aleggia sugli Stati Uniti.
Attenzione, si può importare il pop corn ma non la cultura di morte, non ancora una volta l’Inquisizione.
“Giustizia è fatta” gridano gli americani davanti al cadavere di Bin Laden ma quel soffione boracifero che esce dalle loro bocche, si chiama vendetta, non giustizia.

Il rischio del grido da far west, tutto made in Usa, è quello di far passare nelle coscienze di tutti i cittadini del pianeta, il messaggio sbagliato: la legge del taglione, occhio per occhio, dente per dente, è un criterio buono.
Davanti al proprio nemico vinto, si può gridare vittoria, si può esultare per il proprio trionfo, si può parlare di un atto di guerra ad esito positivo, ma mai di giustizia compiuta, di fronte al cadavere di un uomo.
La giustizia è la virtù che riguarda il trattamento leale, morale e imparziale di tutte le persone, amiche e nemiche.

Noi diciamo no alla pena di morte, no alla tortura, e questo vale anche per i terroristi. Se si è chiamati ad entrare in guerra, che guerra sia, contro i nemici dichiarati e quelli occultati dietro gli attentati codardi, ma se il mondo occidentale vuole sconfiggere il terrorismo, non ha altra strada che quella di sostenere il valore tradizionale della propria cultura. Il mondo occidentale non può acquisire e istituzionalizzare il clima intellettuale di un Saddam Hussein qualsiasi, di un dittatore dello Stato Libero di Bananas. Abbiamo conquistato la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, e le rappresentazioni mentali barbare non devono insinuarsi nella nostra visione delle cose. Se, per assurdo, al momento dell’arresto di Totò Riina le nostre Forze dell’Ordine lo avessero torturato e ucciso e avessero inneggiato alla giustizia, ci saremmo scandalizzati? E perché se gli americani lo fanno, neanche la Chiesa solleva obiezioni?

D’accordo l’Inquisizione è una loro invenzione, nulla di nuovo sotto i loro cieli, seppur, a onor del vero, Giordano Bruno non è Bin Laden, ma la mancanza di indignazione e il basso stato di allerta rispetto a queste contaminazioni di pensiero, deve far riflettere.
La cultura liberale va alimentata e custodita, protetta da un pensiero strisciante che insinua vendetta, rivincita, rappresaglia, ritorsione e rivalsa, da un pensiero che indossa bue jeans con tanto di fondina e cinturone, e che cavalca tori meccanici.

Alessandra Colonna

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