Obiezioni all'approvazione dello Statuto e alle sue applicazioni. L'iscritto avvocato Ferrucci sostiene che non il Consiglio Nazionale ma soltanto il Congresso poteva farlo La verità è che fu proprio lo scorso congresso a delegare ad una apposita commissione questa funzione e, dopo molte traversie, il dettato congressuale è stato soddisfatto.
Mi permetto farLe rilevare alcune incongruenze e perplessità su cui ho riflettuto in merito alla Sua lettera di cui all’oggetto.
Precisamente è da rilevare che:
1) se un “nuovo” Statuto del PLI è stato approvato dal Consiglio Nazionale in data 21-22 maggio 2010, il Commissario per la Lombardia, non previsto dal precedente Statuto, non può essere stato nominato dalla Direzione Nazionale in data antecedente e cioè il 18 marzo 2010;
2) il “precedente” Statuto prevedeva (e prevede) all’art. 16 che “Eventuali modifiche dello Statuto sono di competenza del Congresso Nazionale, che vi provvede con votazione per scrutinio segreto a maggioranza assoluta dei soci presenti”;
3) la Direzione Regionale dovrebbe essere eletta da “tutti gli iscritti al Partito della Regione” (art. 9 dello Statuto).
Orbene pare opportuno far rilevare che:
A) nessuna competenza è attribuita statutariamente al Consiglio Nazionale per la modifica dello Statuto (a maggior ragione per redigerne o approvarne uno nuovo !);
B) lo Statuto costituisce la norma cardine di ogni associazione, essendo un atto normativo fondamentale di un ente collettivo pubblico o privato (alla stessa stregua che la Costituzione è per uno Stato Democratico);
C) lo Statuto può essere liberamente modificato o sostituito da altro Statuto con le modalità previste nello Statuto stesso che, finchè rimane in vita, ha natura di norma cogente per tutti gli associati.
Gradirei un cortese riscontro non solo dal destinatario principale in indirizzo, ma anche pareri ed opinioni dagli altri destinatari.
Con i migliori saluti dall’iscritto al PLI.
Fernando Ferrucci
Guzz – Gentile avvocato, io ho sempre diffidato delle dispute in punta di diritto, perché mi ricordano la catastrofe dei Maya che si estinsero per eccesso di sacrifici umani in nome delle regole religiose. Il Congresso delegò ad una Commissione eletta allo scopo la formulazione del nuovo Statuto che finalmente è arrivato in porto dopo una lunga vicenda di stop and go perché alcuni membri della Commissione si sono ritirati e sono stati sostituiti. Inoltre l’approvazione è avvenuta dopo un accordo politico fra le diverse componenti del Partito, in seno alla Direzione nazionale. Dunque mi sembra che sia la forma che la sostanza sia siano state rispettate. La questione principale era quella di impedire che chiunque avesse abbastanza soldi da tesserare una massa di finti iscritti da trasportare con carovane di pullman, potesse comperarsi il partito. Non soltanto questo, naturalmente, ma questo prima di tutto. Si potranno del resto proporre tutte le modifiche che il prossimo Congresso vorrà proporre e approvare.