Nota del Segretario Stefano de Luca: a proposito di una raffica di mitragliatrice sparata da una motovedetta che Berlusconi ha regalato alla Libia

Una raffica di mitra sparata da una motovedetta regalata alla Libia dall’Italia ha colpito ad altezza d’uomo un peschereccio di Mazara del Vallo. I nostri pescatori sono riusciti a fuggire ed hanno miracolosamente salvato la vita. Pare anche che sulla motovedetta libica vi fossero dei finanzieri italiani. Il gravissimo episodio ci ha turbato, ma siamo stati subito rassicurati dal Ministro degli Esteri che esso non avrà conseguenze nei rapporti bilaterali tra i due Paesi.

Questo vuol dire che il barbarico dittatore libico potrà tornare a montare la sua tenda a Roma per ripetere i suoi mignottocratici corsi di Corano e proseguire ad insultarci impunemente, ricevendo in cambio aiuti e visibilità internazionale.  Gheddafi, d’altronde, prosegue lungo una linea di perfetta coerenza: per lungo tempo ha consentito che le nostre coste siciliane venissero invase da disperati, ottenendo denaro e motovedette in cambio della promessa di un doveroso, maggiore controllo dei propri confini. La Lega, che in sede di Governo avallava tale linea, tuonava contro gli immigrati, che invece erano l’anello più debole della perversa catena.

Dopo avergli mandato per celebrare l’anniversario della sua rivoluzione, direi meglio del suo golpe, la pattuglia acrobatica dell’aeronautica, subendo la prepotenza di impedire le scie tricolori, al nostro ineffabile Presidente del Consiglio non rimane che regalare al suo sodale libico alcuni razzi di medio raggio con l’assistenza di qualche puntatore specializzato della Marina. Così Gheddafi potrà decidere di estendere ulteriormente le proprie acque territoriali fino alle coste della Sicilia, sentendosi quindi autorizzato a scagliare i missili ricevuti dal nostro governo, contro la nostra isola.  Bossi ed i suoi potranno gridare forza Libia. Il Ministro Frattini confermerà che la politica estera italiana nei confronti del brutale regime nordafricano non muta di una virgola.

Stefano de Luca

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