No alla tassa di stazionamento

“La nuova tassa di stazionamento sulle imbarcazioni da diporto, proposta dal Governo, è palesemente scritta da incompetenti e va subito modificata, perchè darebbe luogo ad ingiustizie enormi, come quella che un’imbarcazione nuova pagherebbe quanto una vecchia di venti o trenta anni, che ovviamente ha un valore enormemente diverso. In effetti, circa venti anni fa, – ha affermato Stefano de Luca, Segretario Nazionale del PLI – era stata prevista una imposizione simile, la quale diede luogo ad una giusta sollevazione di tutto il mondo della nautica, che, nonostante le attuali difficoltà, ancora impiega decine di migliaia di addetti. L’imposta fu in seguito modificata, per ancorarla a parametri più razionali, come la riduzione progressiva per la vetustà delle imbarcazioni medesime o la riduzione alla metà per quelle a vela, che oltre ad avere un ben diverso impatto ecologico,  rappresentano mezzi sportivi e non soltanto da diporto. Successivamente, venne abolita perchè negativa per lo sviluppo del comparto ( oggi in gravissima crisi) e per il conseguente svuotamento dei porti italiani, ma principalmente perchè rendeva meno di quanto costasse incassarla ed eseguire i relativi controlli. Il Parlamento dovrà intervenire per evitare gli effetti disastrosi che ne conseguirebbero, mentre gli evasori continuerebbero a tenere i loro maxi yacht in altri porti del Mediterraneo”.

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