Liberalizzazione nel settore ferroviario

In questi giorni una polemica tra le Ferrovie dello Stato ed i privati attivi nel settore ferroviario, che lamentano il boicottaggio del monopolista statale, ripropone con forza una questione strutturale. Se si vuole fare avanzare un reale processo di liberalizzazione e di privatizzazione nel trasporto su ferro, così come in altri settori, non è possibile protrarre una assurda situazione in cui l’Operatore dominante verticalmente integrato e protetto dallo Stato-Padrone, le FFSS, sono insieme giocatore ed arbitro e dispongono a proprio piacimento sia della rete ferroviaria che dei convogli che la utilizzano.

I liberali ritengono ormai indispensabile ed urgente un intervento radicale nel settore ed in particolare:

1. la costituzione di una agile ed incisiva Autorità indipendente di settore, sul modello di quella dell’energia, attenta alla difesa dei clienti finali e di un mercato competitivo, essendo di tutta evidenza inidoneo un ufficio ministeriale a ricoprire il ruolo di regolatore indipendente essendo lo Stato una delle parti in causa;

2. separare la proprietà della rete da quella di tutte le società che gestiscono servizi merci e passeggeri al fine di eliminare alla radice ogni rischio di abuso di posizione dominante, conducendo nel frattempo un serio processo di privatizzazione, con la più ampia uscita della mano statale soprattutto da questo segmento del comparto.

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