Lettera al Presidente Stefano de Luca

Lettera al Presidente Stefano de Luca

Caro Presidente,

Don Milani scriveva: Se si perdono i ragazzi più difficili, la scuola non è più scuola. È come se un Ospedale allontanasse i malati e mantenesse le persone sane.

È arrivato il momento di riaggregare tutti i Liberali.

Finalmente ed ufficialmente, possiamo smentire il deserto Liberale e chi, per anni, ci definiva fuori dai palazzi, questo grazie al Tuo coraggio e a quello dell’establishment del Partito.

Coraggio, cosa si può fare senza il coraggio, senza di esso è sopravvivenza e bisognava recuperare definitivamente questa parola, parola che comunque ha avuto e ha i suoi costi.

Longanesi, a tal proposito, scrisse “qualche anno fa”: vissero infelici perché costava meno.

Non è mai stata la mia indole, al contrario mi sono fatto sempre sopraffare dalla follia, abbiamo bisogno di sognatori, di visionari e di folli, Be Brave!

A prescindere dal risultato definitivo e dalle proclamazioni delle Camere Parlamentari, vorrei che i nuovi eletti del Partito Liberale Italiano, si sentissero, e lo dichiarino, rappresentanti di tutti i Liberali d’Italia e, quindi, rappresentanti di tutti i territori del Bel Paese.


Ricompattare quel giusto sentimento sarà lavoro duro ma il risultato darà le giuste soddisfazioni, sentimento che, per mancanza di rappresentanti istituzionali, si è man mano adagiato in realtà non consone alla propria natura, da destra come a sinistra ma servirà anche per aggregare tutta l’area Moderata che non si riconosce più nei Partiti Padronali, dove la libertà di pensiero è stata sostituita da obblighi di scuderia.


Il nostro impegno, almeno in Campania, vorrà essere quello di far ritrovare la giusta fiducia nella politica, nella possibilità di ridefinire un progetto collettivo del quale ognuno, dai singoli cittadini alle Istituzioni, si senta parte e partecipi.

Einaudi diceva che il problema sarebbe stato tra l’esistere uniti e lo scomparire. I Liberali Moderati per l’Italia si sentono pronti di rappresentare una certezza, quella di un impegno personale ad immaginare di essere il catalizzatore di quanti non vedono più la Politica nel senso alto che dovrebbe rappresentare.


Caro Presidente, leggo sui social qualche amico Liberale che continua ad esprimere il proprio malessere non più sulla lista che ha ospitato i nostri rappresentanti ma nel disquisire su quale potere, dopo questo “folle” gesto, possano esprimere solo due parlamentari. Bene, mi farebbe piacere che tu possa ricordare loro quello che Popper diceva, sulla sua idea di Democrazia: non è importante sapere chi deve comandare, è importante sapere come controllare chi comanda. Quindi, ben vengano 2 rappresentanti, uno alla Camera ed uno al Senato, “per il momento”.

Ho avuto il piacere di confortarti e accompagnarti durante questa campagna elettorale sui territori di competenza, per dimostrarti che gli amici abbandonati al loro destino sono sempre disponibili e che il loro desiderio è contribuire alla riconquista di una sana identità.

Auspico, insieme a loro, di poter contribuire nel sedimentare un adeguato successo e una adeguata presenza Liberale. 

Con stima

Stefano Maria Cuomo

 

 

 

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