Le culture politiche che hanno reso civile questo paese

Le culture politiche che hanno reso civile questo paese si stanno ritrovando sul No al Referendum : Radicali, Repubblicani , Socialisti , Democristiani , Comunisti (certo anche loro non guardatemi male ) e ultimi come impone la buona educazioni , Liberali , contro la pervicacia dei partiti di plastica , dei movimenti demagogici  del niente al comando o una forma  autoritaria di neofascismo.

Qualcuno potrebbe dire che è, quello che ci accomuna un rigurgito di Prima Repubblica contro l ‘attuale presunta seconda.

Sostengo invece che l ‘ orgoglio dell’appartenenza a precise identità politiche non è né velleitario nè esecrabile.

Nella prima Repubblica e col sistema elettorale proporzionale i partiti rappresentati in parlamento erano otto, salvo arrivare a 12 nei casi di scissioni interne.

Nella seconda e col maggioritario abbiamo anche  raggiunto la incredibile cifra di 40 sigle presenti nei due rami del nostro parlamento.

Il proporzionale non ha mai portato ad una inflazione simile e badate bene non  c’ era sbarramento di sorta.

La rappresentanza era garantita sia in termini di territorio che di rilevanza politica.

Oggi ci troviamo di fronte ad un bivio che non ammette defezioni o scelte terze.

La riduzione del numero dei parlamentari votata in parlamento dai partiti di largo consenso ma di poche e confuse idee, che darebbe un nuovo e incontrastato potere alle segreterie dei medesimi ,  proposta per questioni meramente economiche ,  non e’ ne’ potabile ne’ utile al paese.

Al di là’ della inconsistenza del presunto risparmio, ci chiediamo cosa nasconde e la risposta è facile: il desiderio di poter ricorrere ai “pieni poteri ” vagheggiata da Matteo Renzi e sconfitta dalle urne col Referendum del 4 dicembre 2016, riproposta da Matteo Salvini per questioni legate  all’immigrazione e messa in atto da Giuseppe Conte con i famigerati DPCM in tempi recentissimi.

Chi vota Si in sostanza vorrebbe un solo uomo al comando, si tratta di un primo, ma decisivo, passo verso un nuovo autoritarismo, ripetendo il percorso del fascismo cento anni fa, che delegittimò il Parlamento e mise fuori legge i partiti. Se la maggioranza degli italiani vuole questo……
A noi Liberali il solo uomo al comando piace solamente se si tratta del Giro d ‘Italia, chi vota No ha maturato un concetto di democrazia che solo le grandi culture politiche hanno saputo mantenere vivo  nei rispettivi iscritti, simpatizzanti, elettori; per cui rinnovo  il mio personale ringraziamento ai Radicali, ai Socialisti, ai Repubblicani , ai Democristiani, ai Liberali e ai Comunisti . Certo e ribadisco anche a loro.

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