L’assalto alla diligenza Italia.

L’assalto alla diligenza Italia.

Oggi, mercoledì 23 dicembre, il ddl di Bilancio 2021 è stato approvato con il voto di fiducia, il ventisettesimo, nel passaggio alla Camera dei Deputati ora sarà inviato all’approvazione del Senato che l’approverà con un ulteriore voto di fiducia. Il decreto legge infatti deve essere approvato entro il 31 dicembre, per non far scattare l’esercizio provvisorio.

Doveva essere questo il famoso passaggio, venduto da Matteo Renzi e Giuseppe Conte, come la sfida finale all’O.K. Corral, filmone western del 1957, con attori del calibro di Kirk Douglas e Burt Lancaster, i nostri due, al confronto, non son degni di fare neanche le comparse, se non giusto nelle scene di massa.

E per continuare in questo scenario da film western, possiamo leggere sui vari quotidiani a tiratura nazionale, la selva di micro norme che sono andate alla carica di questa manovra da 38 Miliardi di Euro.

“Un vero assalto alla diligenza che ha messo nel mirino oltre 2,5 miliardi della dote da 3,8 miliardi appostati dal Governo nel fondo ristori per le attività colpite dalla pandemia sanitaria ed economica.” Scrivono Marco Mobili e Marco Rogari nel loro articolo sul Sole 24ore.

Qualsiasi persona, dotata di una normale intelligenza, si aspetterebbe una manovra volta a investire solidamente e primariamente sull’economia italiana e soprattutto in quei settori che maggiormente producono ricchezza e lavoro.

Una manovra che avesse concentrato tutte le risorse disponibili, invece di disperderle in rivoli e rivoletti, per pagare marchette e comprare voti in giro per l’Italia, segna un ritorno alla politica della prima repubblica, così contestata in passato dal Movimento 5 Stelle.

Ci saremmo aspettati quindi un grande aiuto lì, dove maggiore potrebbe essere il ritorno in termini di occupazione ed in termini di ammodernamento del paese.

Invece i vari partiti hanno depositato oltre 7.000 proposte di modifiche in commissione Bilancio, di queste fortunatamente solo 100 emendamenti sono presenti nella legge in votazione alla Camera dei Deputati.

L’elenco sommario di questi emendamenti riguardano sovvenzioni per i parchi sommersi, le celebrazioni del primo presepe, il recupero della fauna selvatica, gli occhiali da vista, i cargo bike, la formazione turistica esperienziale, i master di secondo livello in medicina clinica termale, l’Osservatorio nazionale per il patrimonio immateriale dell’Unesco, i bonus chef, i cori e le bande. Per quanto riguarda i micro-finanziamenti e le norme mirate si apre un universo difficile da esplorare tanto l’elenco è vasto.

Diventa chiaro ed evidente che chiunque abbia bussato alla porta del politico locale ha trovato udienza ed un gettone, per riconfermare il voto alle prossime elezioni politiche.

Che spettacolo indecoroso si offre alla vista, di chi per anni ha contestato questo sistema di potere, che compra i voti sul territorio, offrendo contributi e finanziamenti agevolati, rubando risorse preziose, in un momento soprattutto come questo, in cui ogni Euro dovrebbe essere speso con la funzione di produrre PIL.

Se per il PD questo è il tipico “modus operandi”, da sempre, non te lo aspetteresti da chi aveva fatto, come propria bandiera elettorale, il combattere proprio questo tipo di politica, il Movimento 5 Stelle. Le avvisaglie del loro trasformismo le avevamo avute da tempo e lo scandalo Philips Morris, scoperto dal quotidiano “Il Riformista”, dove stavano cercando di non inasprire le accise sul tabacco, dietro un compenso milionario.

Ora il movimento traditi gli ideali e gli elettori si è fatto protagonista e degno compare di questo assalto alla diligenza della manovra economica.

Nel selvaggio West che è diventata la nostra nazione, oramai gli sceriffi sono ridotti al silenzio e grazie alla fiducia, tutti insieme appassionatamente i partiti di questa coalizione giallo rosso si spartiscono il bottino, illudendo a parole gli spettatori, noi cittadini, di fantomatici duelli tra spietati gringos.

La realtà è solo questa che soldi e potere tengono legati questi signori, assolutamente non desiderosi di mollare la poltrona, nonostante tutti i proclami di coerenza.

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