L’8, 9 e 10 ottobre si svolgerà a Fiuggi il Consiglio Nazionale seminariale che avrà questo tema: “La Rivoluzione Liberale in Italia: 1995-2010, il quindicennio perduto”. Riflessione del segretario del PLI Stefano de Luca
“La rivoluzione liberale in Italia: 1995-2010, il quindicennio perduto” è il tema del Consiglio Nazionale seminariale, che si terrà a Fiuggi l’8-9 e 10 Ottobre 2010, al quale sono invitati tutti i quadri territoriali del partito, gli iscritti ed i simpatizzanti.
Gli avvenimenti recenti confermano tutte le nostre previsioni e la correttezza della linea politica adottata dal Partito, sia pure in un difficilissimo contesto di assoluto silenzio mediatico, che ha anche esaurito molte nostre energie. Credo di non sbagliarmi se affermo che la fine della lunga transizione populista di stampo putiniano si avvia finalmente al suo epilogo. I liberali devono quindi far sentire la loro voce e porre lo proprie forze a disposizione del Paese, nel momento in cui l’Italia può iniziare un cammino di ripresa democratica, superando il bipolarismo pernicioso, che ha bruciato un intero quindicennio. La nostra è una Nazione dove le idee liberali sono sempre state minoritarie, ma hanno avuto un ruolo significativo nei momenti di massima difficoltà. Qualcuno ha cercato di appropriarsi della espressione liberale,tuttavia rivelando, nonostante la ingenua adesione di alcuni nostri amici, che si trattava in realtà di conservatori populisti, privi di ogni conoscenza del liberalismo politico e delle sue rigide regole.
E’ interessante rilevare che, dopo anni di orgia bipolare e maggioritaria, recentissimi, autorevoli sondaggi, indicano una nuova propensione, diffusa prevalentemente tra i giovani, verso il pluralismo. Mi pare anche che si intravedano le condizioni per lavorare ad una aggregazione centrista, plurale, caratterizzata da una forte connotazione liberale. Nonostante la vergognosa campagna acquisti del PDL, è ormai evidente che la durata del Governo e della legislatura non potranno essere che brevi. A sua volta, il fallimento clamoroso del progetto del Partito Democratico, dimostra che la sinistra non è in grado di proporre un credibile progetto per il Governo del Paese.
Se riusciremo a riunire le modeste forze liberali, ancora oggi troppo disperse, potremo cogliere forse l’ultima occasione per un nostro ritorno nel contesto di coloro che si dovranno assumere il compito di progettare e guidare il necessario cambiamento. Bisogna convincere i tanti liberali che, in nome della logica del meno peggio, si sono schierati col PDL o col PD, a tornare a casa propria per tentare di aprire una nuova faconda stagione del liberalismo italiano moderno,senza le umiliazioni dell’ultimo quindicennio e rendere un servizio alla Nazione.
Spero di incontrarvi numerosi, ricaricati dopo le ferie, ma soprattutto uniti nella convinzione che finalmente possiamo finalmente avviare la necessaria rivoluzione liberale.