Fisco, 23 miliardi di evasione, sono reali?

Le trionfali dichiarazioni del Governo sui significativi risultati dell’attività della  Guardia di Finanza in contrasto all’evasione fiscale, rischiano di limitarsi ad un semplice effetto annuncio.

Sovente le verifiche delle Fiamme Gialle, soprattutto nel settore delle imprese, anziché  rivelare palesi ed indiscutibili forme di evasione, si basano sui contorti ragionamenti elusivi, per contestare la legittimità di detrazioni o di appostazioni di bilancio, normalmente, del tutto legittime.

Questo produce un effetto – annuncio mirabolante, cui segue soltanto un monumentale contenzioso tributario, nel quale, dopo anni e ingenti costi, quasi sempre i contribuenti hanno ragione.

Anziché cavillose indagini approfondite, l’Agenzia delle Entrate in generale, e la Guardia di Finanza in particolare, dovrebbero moltiplicare il numero delle verifiche, attraverso accertamenti sommari, in grado di focalizzare esclusivamente le forme evidenti di evasione e non quelle, spesso opinabili, che vengono considerate persecutorie dal mondo produttivo e determinano soltanto numerosissimi ricorsi alle Commissioni Tributarie.

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