Fiat, niente mobilità per ora a Termini Imerese
Si è svolta ieri la riunione tecnica della task force costituita al
ministero dello Sviluppo economico per il futuro dello stabilimento Fiat di
Termini Imerese. Con i tecnici del dicastero di via Veneto vi hanno preso
pare i rappresentanti dell’azienda, dei sindacati e della Regione Siciliana.
Nel corso della riunione è stato ribadito l’impegno del Governo a
mantenere e valorizzare le potenzialità industriali del sito siciliano, per
il quale la Regione ha riconfermato il suo impegno diretto. E’ stato altresì
riaffermato che nello stabilimento Fiat di Termini Imerese la produzione di
auto proseguirà sino alla fine del 2011. La Fiat ha confermato la propria
disponibilità a collaborare attivamente ad identificare soluzioni
industriali per quanto riguarda gli aspetti occupazionali produttivi
dell’area.
Il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, ha individuato in
Invitalia SpA la struttura che svolgerà la funzione di advisor per l’analisi
e i necessari approfondimenti tecnici relativi alle diverse ipotesi di
investimento nell’area che sono già state anticipate e a quelle che
eventualmente giungeranno. Proprio per consentire questo lavoro di
analisi necessario per l’individuazione di soluzioni concrete, un nuovo
incontro tecnico si terrà il 5 marzo prossimo.
“La Fiat ha saputo crescere in Italia e nel mondo con le sue capacità – ha
detto Scajola -, ma anche con l’aiuto dei governi italiani e degli
italiani”. Intanto fonti del Lingotto precisano che nel corso del tavolo
tenutosi al ministero ‘non si è mai parlato di mobilità. La Fiat si è
limitata a fornire dati tecnici oggettivi relativi allo stabilimento e ai
lavoratori del gruppo a Termini Imerese”. E ieri sera Berlusconi,
intrattenendosi con i giornalisti davanti al teatro di Roma ‘Il
Bagaglino’, ha assicurato che il Governo “farà di tutto per salvaguardare il
posto di lavoro a tutti i dipendenti della Fiat”. A vchi gli ha chiesto
quali fossero gli ultimi sviluppi, il premier ha risposto: “E’ tutto nelle
mani del ministro Scajola”.
Sul caso dello stabilimento di Termini Imerese il presidente di
Confindustria, Emma Marcegaglia ha affermato che il vero tema “è quello
di individuare soluzioni che consentano il reimpiego dei lavoratori”.
Secondo la numero uno degli industriali italiani la fabbrica siciliana “ha,
non da oggi, un profilo di minore produttività, una scarsa efficienza e
problemi legati alla logistica”. Marcegaglia ha anche ricordato che “i conti
dicono che fare un’auto lì costa mille euro in più” dunque “il tema vero non
è obbligare un imprenditore a mantenere lì lo stabilimento, soluzione che
durerebbe solo qualche mese, ma il problema vero è reimpiegare le persone
anche con la formazione”. Su questo fronte “si sta ragionando e ci sono
delle proposte. Da parte della Fiat – ha aggiunnto – è arrivata la
disponibilità a ragionare su come supportare i posti di lavoro. E un
atteggiamento giusto”, ha osservato. Infine, il presidente di Confindustria
ha aggiunto: “Se si fanno stabilimenti che non hanno ragioni economiche non
c’è incentivo che tenga”.