Dichiarazione della Segreteria Nazionale del PLI del 7 luglio 2008

Le odierne notizie di una possibile intesa parlamentare tra maggioranza e opposizione dimostra che l’emendamento sulla sospensione dei processi con pena detentiva non superiore a dieci anni, non riguardava l’interesse di privilegiare la persecuzione dei reati più gravi, ma solo la necessità di bloccare il processo di Milano che vede imputato Silvio Berlusconi.

Infatti la trattativa di scambiare la norma sulla sospensione con il cosiddetto lodo Alfano, che blocca i processi alle alte cariche dello Stato, secondo il Parlamento finisce col risolvere  tutti i problemi di intasamento giudiziario, fino a ieri considerato (come è in realtà) al limite della paralisi.

Ancora una volta dobbiamo registrare una caduta di stile nel costume politico e legislativo. Aveva ragione Giovanni Leone quando affermava che la legge si applica per i nemici e si interpreta per gli amici

L’Ufficio Stampa del PLI

 

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