Dal Blog Nazionale del PLI l'intervento di Angelo Caniglia sul Congresso Nazionale

Su questo Blog è apparsa una nota che inviterebbe alla ulteriore posticipazione del congresso nazionale del Partito, magari, si legge, a dopo le elezioni europee.
 A quanti pensano che il Partito possa sostenere un ulteriore slittamento di questo importante appuntamento.

Faccio rilevare che:


– sono trascorsi, dalle consultazioni elettorali che hanno rinnovato il Parlamento, ben 7 mesi!


– tutti i partiti e movimenti hanno già celebrato i loro congressi o consigli nazionali di due o tre giorni elaborando un progetto dinamico a seguito dei risultati ottenuti alle elezioni;


– nel mentre noi stiamo qui a favoleggiare il mito del Grande Partito Liberale, scimmiottando atteggiamenti che ripropongono una logica da vecchia e stantìa politica, il mondo gira, anzi muore. Lo dimostrano le gravissime crisi economiche, sociali e culturali che a questo Pianeta stanno letteralmente facendo cambiare i connotati;


– non sentiamo neppure il pudore di riconoscerci incapaci di offrire una risposta valida e coerente, che si manifesti in una linea politica nuova ed efficace, a quanti hanno voluto onorare, col proprio voto, con la propria adesione, con la rinnovata simpatia al Partito, il segno nuovo e distintivo di essere LIBERALI in un periodo che invece vede primeggiare strane e contorte teorie liberaleggianti.:

– la crisi economica mondiale, pare sferrare un attacco diretto al liberismo ed avvolge in un abbraccio mortale le risorse delle imprese e quel che è peggio delle famiglie. E noi non abbiamo avuto la capacità, da liberali, quali ci dichiariamo d’essere, di dire una parola, di tutelare il valore del liberismo economico.
 


Soltanto ad elencarli per capitoli i tanti episodi della cronaca economica del Paese, consumeremmo decine di pagine, eppure, non una parola, eppure neanche il contributo per noi stessi, perché invitati a dare conforto o giudizi, siamo stati lasciati senza una guida ideale.

Abbiamo forse dimenticato i nostri Padri? Mentre altri e giustamente ripescano dalla storia il valore delle lezioni di Einaudi, noi, suoi eredi naturali, stiamo qui a temporeggiare, a prender tempo, anzi, a perder tempo, valore e fiducia di chi sperava, votandoci, di essere approdato al NUOVO che avanza. Abbiamo scritto: Libera il liberale che è in te.
In tanti ci hanno creduto, ma si titola questo luogo d’incontro questa social comunity evocando pensieri probabili “abbiamo un sogno…”. A quando la realtà, ovvero quando saremo chiamati a “fare” realmente?

Tra il dire ed il fare c’è di mezzo il Congresso Nazionale del Partito che si deve celebrare subito e senza ulteriori tentennamenti.



A proposito della COMUNITY, lo ritengo un mezzo efficacissimo per dire e far dire la propria opinione in totale libertà. Invito tutti gli amici a scrivere, anche una riga, ma a scrivere.

Angelo Caniglia

Coordinatore organizzativo del PLI

Questo articolo è stato pubblicato originariamente sul Blog della Direzione Nazionale

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