Centenario PLI: i saluti di Silvio Berlusconi

Centenario PLI: i saluti di Silvio Berlusconi

Messaggio del Presidente di Forza Italia on. Silvio Berlusconi per il centenario Partito Liberale Italiano.

Cari amici,

celebrare i cento anni dalla fondazione del Partito Liberale significa celebrare la parte migliore della storia politica del nostro Paese.

Il congresso di Bologna del 1922 rappresentò il generoso e lungimirante tentativo di dare forma di partito moderno alla classe dirigente erede di Cavour, che aveva costruito lo Stato Nazionale e lo aveva guidato fino alla Prima Guerra Mondiale.

In quel momento, di fronte agli opposti pericoli dell’estremismo socialista incoraggiato dalla Rivoluzione di Ottobre e dell’autoritarismo fascista che si andava affermando, i liberali compirono un estremo tentativo di unirsi per difendere la legalità democratica e le libertà previste dallo Statuto.

Quando nel 1944 Benedetto Croce con il congresso di Napoli rifondò il Partito Liberale dopo la parentesi della dittatura, rivendicò l’esplicita continuità del nuovo PLI con quello fondato a Bologna alla vigilia della Marcia su Roma.

Il Partito Liberale nella sua storia non ha mai raggiunto le dimensioni di un partito di massa, ma ha svolto con grande nobiltà la funzione di una minoranza illuminata al servizio della nazione.

Ricordarne i protagonisti, dallo stesso Croce a Luigi Einaudi, da Gaetano Martino a Manlio Brosio, fino a Giovanni Malagodi e tanti altri, significa ricordare alcune delle figure di maggiore prestigio intellettuale e politico del dopoguerra, che ebbero un ruolo fondamentale nella ricostruzione post-bellica del nostro Paese, nella nascita del progetto europeo e dell’Alleanza Atlantica.

Con molti esponenti del Partito Liberale io personalmente ho avuto un rapporto di grande consonanza di idee e di amicizia. Fra loro voglio ricordare con particolare affetto l’ultimo segretario del partito prima del crollo della Prima Repubblica, Renato Altissimo, come me imprenditore prestato alla politica e come me assertore della necessità di un profondo rinnovamento del sistema dei partiti.

Se lui mi fu vicino con idee e suggerimenti nella stagione della nascita di Forza Italia, altri esponenti liberali ne furono protagonisti con me dal principio.

Primo fra tutti naturalmente Antonio Martino, che fu sempre orgoglioso della tessera n.2 di Forza Italia. Insieme abbiamo scritto il programma del nostro movimento elaborando idee ancora straordinariamente attuali come la flat tax.  Con lui vi furono Alfredo Biondi, che fu al mio fianco con la sua autorevolezza giuridica nella difficile battaglia garantista, Egidio Sterpa, che prima ancora dell’impegno politico era stato fra i fondatori del nostro Giornale, Raffaele Costa, anticipatore della battaglia contro il malcostume della vecchia politica. Ancora oggi, a trent’anni di distanza diversi esponenti che ebbero ruoli significativi nel Partito Liberale siedono in Parlamento nel gruppo di Forza Italia.

Ma ci legano a quella storia soprattutto le idee e i principi liberali, che sono le nostre idee e i nostri principi: il primato della persona rispetto allo Stato, l’economia di mercato, la riduzione del ruolo dello Stato, il garantismo, l’europeismo, lo stretto legame con l’Occidente e l’Alleanza Atlantica. La libertà come supremo principio regolatore delle relazioni umane, che è il fondamento della nostra visione politica, è la ragione per la quale ho sempre considerato Forza Italia continuatrice della storia politica liberale, in una sintesi più vasta con altre tradizioni politiche complementari, quella cattolica e quella riformatrice, che insieme hanno fatto dell’Italia un Paese moderno, prospero e soprattutto libero.

Ora che gli elettori hanno conferito ancora una volta al centro-destra, da noi fondato nel 1994, il compito di guidare il Paese, Forza Italia si è vista attribuire dal voto degli italiani la grande responsabilità di essere garante dei principi liberali nell’attività di governo. Lo faremo con coerenza, nella convinzione che su questi principi vada costruito il futuro del nostro Paese.

Per questo ricordare la storia e i valori liberali è importante e profondamente attuale e per questo considero particolarmente meritevole il lavoro che voi state svolgendo a questo fine. Il consegno di oggi è un momento di grande interesse, ma non è solo una riflessione storica, è l’occasione per ridare solide radici di un nostro futuro di libertà.

Questo è quello che siamo chiamati a costruire, continuando con voi la cordiale collaborazione che abbiamo inaugurato anche in occasione delle recenti elezioni politiche.

E’ con questo spirito che Vi ringrazio per il vostro sostegno e rivolgo infine a tutti voi un affettuoso saluto. Auguro il migliore successo al vostro convegno e alla vostra attività liberale.

Insieme possiamo e dobbiamo costruire un grande avvenire di libertà per la nostra Italia, per il nostro amato Paese.

Silvio Berlusconi

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