Caro Alberto Belli Paci

Caro Alberto Belli Paci

Carissimo, ho letto il suo intervento odierno sul Corriere. Complimenti! C’è un’Italia che non dimentica, ma forse è dimenticata. È L’Italia che custodisce i grandi valori della democrazia liberale, del rispetto per le Istituzioni e per gli altri, quelli che hanno sofferto, come gli ebrei e gli armeni, e quelli che stanno soffrendo, come i Curdi. La prego a nome mio di baciare la mano alla magnifica persona di sua madre e di dirle che, quando sono stato in visita ad Auschwitz, è stato il giorno più terribile della mia vita, non ho potuto per tutto il giorno toccare cibo, mi sono vergognato di appartenere al medesimo genere umano di chi aveva potuto concepire e realizzare quelle atrocità. Solo andando in quel luogo di dolore, si può comprendere che purtroppo, anche se appare incredibile, quello che gli occhi di una bambina, come sua madre hanno potuto vedere, trovando poi la forza di sopravvivere, è stato drammaticamente reale.

Mi consenta di abbracciarla!

Stefano de Luca 

Corriere.it

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