
Carla carissima
Ci mancherai moltissimo. Lo sai.
Abbiamo, tu ed io, dedicato una intera vita alla comune passione liberale e siamo stati tra i più caparbi a sostenere che la vera casa dei liberali fosse il PLI.
Mi si affolla la mente di ricordi: le battaglie giovanili, i comizi rionali nella nostra amata Sicilia, come a Roma. I manifesti appesi nelle strade per la tua elezione al Consiglio Regionale, la devozione per il grande Giovanni Malagodi e poi la tua decisione di lasciare la politica per Berthy. Come darti torto! Un signore così non era facile trovarlo ieri, non si trova di certo oggi. Vi ricordo entrambi bellissimi e raggianti di felicità il giorno del matrimonio.
Dopo un lungo periodo in giro per il mondo e la nascita dei figli, ci fu poi la gioia del tuo ritorno ad occuparti del partito con la stessa passione ed energia. Nella mia mente non si può cancellare neanche l’immagine della tua rabbia furibonda quando, insieme, fummo tra i pochi del gruppo dirigente di allora, ad opporci allo scioglimento nel 1994 e venimmo sconfitti, anche se di misura. In questo doloroso momento mi consola ripensare alla tua espressione di felicità, accanto al caro Gianfranco Ciaurro, quel giorno del luglio 1997 in cui abbiamo ricostituito il Partito. Avevamo di nuovo una casa politica!
Da allora, prima come vice Presidente, poi come Presidente e, negli ultimi anni, come Presidente d’Onore, non sei stata assente ad una sola riunione, ad un solo Congresso, ad un solo convegno, anche se negli ultimi anni ti affaticavi, tanto da essere costretta talvolta ad allontanarti prima della conclusione. Sempre puntuale, subito dopo arrivava la tua telefonata per sapere cosa era stato deciso.
Al Congresso celebrato la scorsa settimana la tua assenza, e quella discreta di Berthy, che ti accompagnava sempre nelle occasioni importanti, si è sentita, tanto che, quando ho proposto la tua conferma a Presidente d’Onore, l’assemblea è esplosa letteralmente in un grande applauso di stima e affetto, che ha determinato un clima di indescrivibile commozione, anche se non potevamo supporre che ci avresti lasciato così presto.
Soltanto Giovanni Malagodi ha avuto il privilegio di essere stato Presidente d’Onore del Partito liberale Italiano come te.
La perdita per il nostro piccolo mondo liberale è irreparabile. Personalmente sentirò la mancanza del tuo piglio deciso, dei tuoi consigli sempre prudenti, ma principalmente della grandissima amica di tutta una vita. Non mi resta che confidare nella speranza che i tuoi figli vogliano continuare a frequentare il Partito. Cosa sarebbe il PLI senza un Martino?
Con tutto il mio affetto.
Stefano