Campania, il Commissario di Napoli promotore di una proposta di legge

Campania, il Commissario di Napoli promotore di una proposta di legge

Il Partito Liberale Campano a difesa dei Diritti dei Cittadini: l’avv Eva Guadagno, Commissario provinciale di Napoli, in prima linea come promotore di una proposta di legge

Se dicessero ad un malato che per curarsi gli danno meno medicine, meno medici, meno ospedali e costi più alti, cosa risponderebbe?

Quel malato sei tu, la malattia si chiama ingiustizia ed è causata dalla perdita dei diritti, i tuoi diritti, quelli di tutti i cittadini italiani.

Quando tagliano i tribunali ti stanno dicendo che devi avere meno luoghi dove difenderti da ingiustizie e soprusi, meno luoghi dove difendere i tuoi diritti di cittadino, lavoratore, moglie, marito, padre, figlio.

Quando dicono che ci sono troppe cause, ti stanno dicendo che non devi difenderti dalle violenze e dalle ingiustizie, che non devi avere difese contro banche, assicurazioni, grosse aziende, stato padrone e tassatore, che ti vogliono pecora da tosare prima e macellare poi.

Quando lo stato aumenta i costi della giustizia che devi affrontare per non farti difendere ti stanno dicendo che

SOLO I RICCHI POSSONO FAR VALERE I PROPRI DIRITTI.

SOLO I RICCHI POSSONO DIFENDERSI.

Tu sei quel malato e nemmeno lo sai, ti stanno lasciando morire, cosa hai intenzione di fare?

L’introduzione dell’art. 1 del d.lgs. n. 155/2012 ha comportato la soppressione di ben 667 uffici del giudice di pace, di 220 sezioni distaccate di Tribunale e di 31 Tribunali, la creazione del nuovo Tribunale di Napoli Nord, la modifica territoriale dei circondari di alcuni Tribunali e delle corrispondenti Procure della Repubblica e, conseguentemente, ha determinato analoga modifica per gli Uffici di Sorveglianza, per i distretti di Corte d’Appello, per le Corti d’Assise di primo e secondo grado interessate dalla riforma mediante, quindi, la riduzione del numero degli uffici ordinari presenti sul territorio, la rideterminazione delle piante organiche degli uffici, la redistribuzione del personale di magistratura e amministrativo.

Il predetto intervento legislativo ha avuto un impatto considerevole sugli uffici giudiziari, creando non pochi disagi, Presidi di legalità soppressi; cittadini che, per fruire dei servizi, devono raggiungere più interlocutori e spesso lontani; uffici del Giudici di Pace mantenuti aperti grazie alla stipula delle convenzioni tra i Comuni, convenzioni che così come permettono che il presidio possa essere ancora un punto di riferimento sul territorio, così fanno sì che lo stesso sia sempre in bilico, a un passo dalla chiusura.

Possiamo citare nello specifico il caso delle Sezioni distaccate dell’isola di Ischia, Lipari, Elba, Capri, La Maddalena, le quali sono in continua richiesta di proroga del decreto di chiusura, proposta fatta dai rappresentanti degli Avvocati delle Isole Minori e dall’Associazione forensi insulari nella qualità del suo presidente , Avv. Francesco Cellamare.

Nella presentazione della proposta di legge il l’avv. Francesco Cellamare ha dichiarato “Il malato isolano sulle isole è già morto, non c’è continuità territoriale.

I cittadini insulari, sono utenti dei presidi di legalità poste in zone nelle quali non vi è continuità territoriale, date le caratteristiche geografiche, quindi versano in una condizione più disagiata.

Pertanto, agli stessi, devono essere riconosciuti e tutelati i diritti fondamentali che la Costituzione garantisce ad ogni cittadino Italiano sul territorio italiano, quindi anche sul territorio insulare, in quanto gli stessi non sono cittadini di serie B.”

Altro esempio dei tanti disagi nati dalla legge di riforma della geografia giudiziaria è il foro del Giudice di Pace di Marano di Napoli, il quale non è stato soppresso grazie all’accordo ratificato tra i 7 enti comunali efferenti il circondario di riferimento nel 2014 (Marano di Napoli, Melito, Mugnano di Napoli, Qualiano, Calvizzano e Villaricca) e poi approvato dal ministero della giustizia, convenzione che però in questi anni ha dato non pochi problemi.

In effetti dal 2014 ad oggi il predetto presidio di giustizia è stato più volte messo in discussone dagli stessi comuni, mettendo in pericolo sempre più la difesa dei diritti dei cittadini e degli avvocati che nel foro esercitano la loro attività, al punto che nel novembre del 2017 fu fondato sul territorio il Comitato “Salviamo il GdP di Marano di Napoli” con lo scopo di salvare il presidio dalla chiusura e la tutela dei diritti dei cittadini con presidente l’ Avv. Barbara Schiattarella. Nello stesso mese gli avv. Caterina Granata, Barbara Schiattarella e Eva Guadagno, oggi Commissario Provinciale del Pli per la provincia di Napoli, hanno citato in giudizio innanzi al TAR l’ex Sindaco del comune di Qualiano per l’annullamento della determina che prevedeva l’uscita del predetto comune dalla convenzione. Il giudizio si è concluso con la vittoria delle ricorrenti.

Oggi l’ufficio del Giudice di Pace di Marano , funzionano a pieno regime, senza alcuna interruzione, senza disagi e soprattutto offrendo alla cittadinanza una veloce e tempestiva risposta alle innumerevoli domande di giustizia. Tale ufficio oggi ed in futuro dovrà assumere di un Polo Giudiziario del circondario di riferimento e gli sforzi convergenti di tutta la cittadinanza, unitamente alla classe forense, alle associazioni di categoria, in particolar modo il Comitato “Salviamo il GdP di Marano di Napoli”, rappresentato dal presidente avv. Barbara Schiattrella, congiuntamente con il Commissario Provinciale PLI per la provincia di Napoli Eva Guadagno, sono orientati a chiedere che tale presidio di legalità sia ripristinato quale ufficio giudiziario ministeriale, pertanto presentano la proposta di legge di modifica della geografia giudiziaria.

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