Angelo Caniglia risponde ai parlamentari di PDL e Lega
Leggendo sul sito del Partito Liberale una lettera della Segreteria del PLI, ascrivibile allo stesso Segretario De Luca in risposta ad una vostra indirizzata al popolo liberale. Mi è venuta la voglia di recarmi presso il parlamento per dirVi in viso il mio pensiero. Mi trattengo e vi basti quanto segue.
Appare sin troppo evidente che si tratti di un attacco sferrato da quanti, saliti sul carro del vincitore, ora pagano pegno, chiamati come sono dal monarca a fare atto di abiura della loro radice storica, dimostrando così eterna riconoscenza al loro padrone. Screditare la formazione politica di provenienza, diventa allora atto di rinuncia ad essere testimoni coerenti di quei valori, quelli liberali, divenuti ostacolo, barriera, per il potere del più forte. E’ davvero importante la trincea che il Partito Liberale Italiano frappone con coraggio alla realizzazione di un potere che parodia i principi liberali e li spaccia per suoi.
E’ pertanto rigettata ai mittenti la considerazione assai poco onorevole che vuole il glorioso Partito Liberale, di appannaggio ed esclusiva proprietà del Segretario. Egli è eletto da un’assemblea democratica e la sua permanenza o la sua sostituzione appartiene agli organi interni del Partito. Ben conoscono i destinatari, la dinamica interna del Partito Liberale, della trasparenza dei suoi atti e la coerenza dei comportamenti di tutti i dirigenti. Alcuni di essi li ricordo appassionati, oggi dovrei aggiungere “fintamente” per aver partecipato sino a qualche settimana prima delle elezioni, al cammino del PLI, condividendolo ed auspicandolo, anche per il tramite della guida del Segretario De Luca, su cui oggi gettano discredito.
Prendo atto e ne sono fiero che il comportamento coerente dei dirigenti, degli iscritti e dei tantissimi simpatizzanti, che ha traguardato un percorso lontano dal PDL e dal PD, abbia consentito di vedere esclusi quanti, i destinatari di questa missiva, che avevano in mente di approfittare di qualsiasi mezzo possibile, pur di sedere in Parlamento. Noi no. Noi proseguiamo su una corsia lenta, che preferisce il rispetto dei valori secolari del PLI, quelli stessi che sono calpestati e ridotti a mercimonio politico, quelli stessi che invece rinvigoriscono tra la gente, gli elettori che hanno votato il PLI. Ci siamo contati e pochi o tanti, non è consentito a nessuno, men che meno ai signori destinatari, ironizzare su un dato numerico che altrimenti per ognuno di loro è inesprimibile, forse pari a zero, se è vero che erano blindati in una lista, espressione diretta della volontà del monarca indiscusso che in forma indiscutibile ha imposto all’elettorato i suoi yes-man.
Angelo Caniglia
Coordinatore organizzativo del PLI