A favore di un metodo razionale, sì al nucleare

Gli incidenti occorsi ad alcuni reattori nucleari della centrale di Fukushima, a causa un sisma epocale e un conseguente abnorme tsunami, vanno seguiti con attenzione ma senza ingiustificata emotività, respingendo il macabro sciacallaggio di alcuni esponenti del cosiddetto ambientalismo.
Gli impianti nucleari giapponesi in difficoltà, pur essendo stati realizzati quasi 40 anni fa, secondo standard oggi superati, hanno dimostrato una elevata capacità di resistere e di evitare la catastrofe.

Per l’Italia e tutti i Paesi avanzati, l’opzione nucleare, seguendo i più moderni dettami in fatto di sicurezza, rimane un elemento insostituibile di una politica energetica sostenibile, dal punto di vista economico e ambientale,  che valorizza, al tempo stesso, le energie rinnovabili.

In alternativa l’Italia rischia di perdere competitività, di non limitare i gas serra, di non proteggere l’ambiente, di subire il condizionamento di aree geopoliticamente instabili e, persino, i condizionamenti di regimi autoritari ed integralisti.

Il PLI, pertanto, rimane saldamente ancorato ad un metodo razionale nell’affrontare scelte vitali per l’Italia e per l’Europa in settori strategici come quello dell’energia
 

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